Durante lo sviluppo molti bambini sviluppano delle paure che sono normali fenomeni del processo di crescita. Molto probabilmente anche tu, come molti altri genitori, ti sarai interrogato sulle paure dei tuoi figli. Quali sono le comuni paure dei bambini? Quando si parla invece di paure eccessive o fobie? Come affrontarle?A chi rivolgersi? In questo articolo cercherò di fornirti risposte mirate a questi dubbi.
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Quali sono le comuni paure dei bambini?
Le paure dei bambini hanno caratteristiche diverse a seconda della fascia d’età e si trasformano nel corso dello sviluppo. Ecco come:
- All’età di 2 e 3 anni i bambini possono essere spaventati da ciò che non riescono a comprendere: rumori forti, improvvisi, il tono di voce particolarmente acuto di un adulto.
- Tra i 3 e i 5 anni prevale il pensiero magico. Perciò spesso le paure dei bambini sono relative a pericoli immaginari; le più frequenti sono quelle relative al buio, alle maschere e ai mostri.
- A partire dai 6 anni d’età le paure diventano sempre più ancorate alla realtà e al pensiero concreto. Ne sono degli esempi i timori relativi a incendi, temporali, uragani, disastri naturali. Inoltre, spesso i bambini sono spaventati dalla possibile separazione dei genitori, da tematiche inerenti la loro salute o la loro possibile perdita.
- Dall’età di 8-10 anni possono comparire timori legati alla scuola, alle prestazioni accademiche o al giudizio dell’altro.
Ogni bambino può sviluppare delle paure specifiche, basate sull’esperienza o sull’imitazione delle paure presenti in altre persone a loro vicine. Ad esempio, potrebbero avere timore dei ragni, dei cani o dei serpenti. Inoltre, con il susseguirsi delle tappe di sviluppo, solitamente queste preoccupazioni hanno una risoluzione spontanea.

Fobie e paure eccessive nei bambini
Le fobie sono paure eccessive, non realistiche e persistenti verso alcuni elementi dell’ambiente ben definiti. Solitamente le fobie riguardano alcuni animali, il sangue, le iniezioni o situazioni specifiche come una visita dentistica o altri elementi ambientali. Tra il 5 e il 15% dei bambini ha almeno una fobia che insorge tra i 7 e gli 11 anni con alcune differenze a seconda della fase di sviluppo. Infatti, se le fobie relative agli animali tendono ad essere più precoci, quelle relative situazioni specifiche sono più tardive.
A chi rivolgersi e quando è necessario l’aiuto specialistico per intervenire sulla fobia?
Molte persone hanno delle piccole fobie. Attraverso 3 esempi concreti cercherò di aiutarti a capire quando e a quale professionista rivolgerti nel caso di fobie specifiche.
Il primo esempio riguarda il caso di Paolo che ha sviluppato una fobia specifica per i ragni (aracnofobia). Tuttavia, non abitando in zone tropicali né lavorando in negozi di animali esotici, Paolo non sente la necessità di chiedere aiuto per risolvere questa difficoltà.
Caso ben diverso è quello di Lucia bambina di 10 anni con diabete che prova una paura estrema alla sola vista di un ago (agofobia). Ciò ha delle conseguenze importanti sulla vita di Lucia poiché le impedisce di raggiungere una certa autonomia.
Un terzo caso è rappresentato da un Giovanni che a seguito di episodi ripetuti di vomito sviluppa una fobia relativa ad alcuni cibi (disfagia funzionale). In questo caso, il bambino sta sviluppando una difficoltà alimentare imputabile ad una fobia specifica, come ho spiegato in questo articolo.
Quindi, mentre la situazione di Paolo non rivela necessario alcun intervento perché la fobia non ha un impatto rilevante sulla sua vita, nel caso di Lucia e Giovanni è fondamentale rivolgersi a uno psicologo infantile. Infatti, le difficoltà che questi due bambini hanno sviluppato hanno ripercussioni importanti su diverse aree della loro vita e del loro sviluppo.

“Cosa posso fare per aiutare il bambino ad affrontare le sue paure?“
I genitori possono identificare le paure dei bambini, comprendendo che per loro sono fenomeni reali. E’ fondamentale adottare un atteggiamento calmo, accogliente ed empatico e, soprattutto, non forzare mai il bambino ad avvicinarsi a situazioni da lui ritenute pericolose. Ad esempio, un bambino che ha paura di un cane non dovrebbe essere costretto ad accarezzarne uno.
Ecco quindi alcuni spunti che potrebbero esserti utili nel comprendere cosa fare nel caso di fobie e paure nei bambini:
- Affrontare l’argomento con le modalità più consone rispetto all’età: la lettura di libri inerenti la tematica della paura o fare dei disegni possono essere ottimi spunti per stimolare l’espressione emotiva. Il semplice fatto di disegnare un mostro può aiutare il bambino a distinguere la realtà dall’immaginazione.
- Trovare delle modalità alternative per aiutare il bambino a fronteggiare la paura e aumentare la la sua percezione di controllo su quest’emozione e sulla situazione. Per esempio, all’interno della sala d’attesa del dentista, può rivelarsi utile spiegare cosa succederà per aiutarlo a ridurre l’intensità della paura legata alla visita.
- Evitare di rinforzare la paura attraverso il proprio comportamento. Spesso gli adulti in maniera inconsapevole reagiscono alle paure del bambino con un’atteggiamento ansioso o fortemente preoccupato. Queste manifestazioni, anche se in maniera involontaria, rinforzano la paura del bambino.
- Incoraggiare il bambino a praticare alcuni respiri profondi e lenti per ridurre l’attivazione fisiologica legata alla paura.
- Evitare di reagire alla sua paura con la tua paura o di essere affettuoso solo nei momenti in cui manifesta i tuoi timori.
Fobie: intervento cognitivo-comportamentale
Nel caso di fobie specifiche l’intervento più efficace riportato dalla letteratura scientifica è di tipo cognitivo comportamentale basato sulla tecnica dell’esposizione e della desensibilizzazione sistematica2 .
Ciò che avviene nel concreto è una comprensione dei fattori che hanno determinato l’esordio e di quelli che alimentano la fobia specifica nei bambini. Attraverso specifiche tecniche, si interviene sui 3 nuclei centrali della fobia, ovvero l’attivazione fisiologica, la gestione dei pensieri e il comportamento.
Scopri di più sul mio metodo di lavoro o consulta altre pagine che potrebbero esserti utili:
Bibliografia
Taming the monsters: helping kids deal with their fears. (2001). Pediatric Child Health, 6(3), 165-166.
2. Wolitzky-Taylor, K., Horowitz, J., Powers, M. & Telch, M. (2008). Psychological approaches in the treatment of specific phobias: a meta-analysis. Clinical Psychology Review, 28(6), 1021-1037
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